Immagina una New York ottocentesca, i suoi caffè storici illuminati da lampade a gas, le risate e i bicchieri che tintinnano; e una figura che danza dietro al banco, tra fiamme e liquori, incantando i clienti con abilità e carisma.

Quest'uomo, con la giacca scintillante e il sorriso contagioso, è Jerry Thomas, il barman che ha trasformato per sempre l'arte della miscelazione. Prima di diventare un'icona, prima che il suo nome fosse sulle labbra di ogni appassionato di cocktail, Jerry era un precursore e un visionario.

Ecco come ha cambiato il mondo dei cocktail e perché il suo nome risuona ancora oggi nei bar di tutto il mondo.

Jerry Thomas: chi era

Jerry Thomas bartender

Jerry Thomas, conosciuto come il "padre della miscelazione americana", nasce nel 1830 a New York. Impara da giovane il mestiere di barista e, verso la metà del secolo, si sposta in California durante la frenetica corsa all'oro.

Da qui inizia un periodo “on the road” che lo porta di nuovo a New York; ma poi subito a Saint Louis, Chicago, San Francisco, New Orleans. Arriva addirittura in Europa, dove apprende i segreti dei migliori bar e scopre la ricchezza dei liquori continentali.

Sono la sete di conoscenza e la curiosità a guidarlo: nei suoi viaggi assorbe tecniche e influenze da ogni paese; crea così un mix di culture e sapori che ha contribuito a gettare le fondamenta del moderno mondo dei cocktail.

Jerry, comunque, non era solo un barman con una profonda conoscenza e una grande passione per l'arte della miscelazione: era un performer, un vero e proprio showman del suo tempo. Con movimenti fluidi, il sorriso pronto e una presenza scenica imponente, era in grado di catturare l'attenzione di chiunque entrasse nel suo locale.

La leggenda racconta che Thomas creava cocktail con una teatralità mai vista prima, usando l’arte della giocoleria con bottiglie, miscelatori e bicchieri. Le fiamme che usava nelle sue esibizioni erano metaforiche (il calore della sua passione) e reali allo stesso tempo. Amava esibire gioielli vistosi e attrezzi impreziositi da pietre e metalli preziosi. Ma c'era anche una precisione quasi scientifica nel modo in cui bilanciava gli ingredienti, una maestria che trasformava ogni bevanda in un’esperienza di sapore.

Jerry Thomas, insomma, ha tracciato il cammino per la generazione successiva di barman, stabilendo standard e creando tradizioni che persistono ancora oggi.

Jerry Thomas: come fece ritorno a New York

Il viaggio di Jerry Thomas non fu lineare: dopo aver tentato la fortuna in California e aver girato l'Europa, il richiamo della Grande Mela divenne irresistibile.

La città, con il suo vivace fermento culturale e le sue infinite possibilità, offriva il palcoscenico perfetto per un innovatore come Thomas. Con grande intraprendenza, infatti, prima divenne barman capo all’hotel Metropolitan; poi, nel 1866, finalmente decise di aprire il suo "Jerry Thomas' Bar". In breve tempo, grazie al suo carisma, il locale divenne un luogo imperdibile per artisti, imprenditori e chiunque avesse un amore per i cocktail speciali.

Jerry Thomas: libro

Jerry Thomas Bartender Guide

In un'epoca nella quale la miscelazione era considerata più un'arte intuitiva che una scienza precisa, Jerry Thomas fece un passo audace: mise nero su bianco la sua conoscenza nel mondo dei cocktail. Nel 1862, il suo libro The Bar-Tender's Guide (intitolato anche How to Mix Drinks or The Bon-Vivant's Companion) fece la sua prima apparizione.

Questo libro fu rivoluzionario per molti motivi:

  • fu uno dei primi tentativi di codificare l'arte della miscelazione. Thomas non si limitò a elencare semplici ricette, ma fornì anche dettagliate spiegazioni sulle tecniche, gli ingredienti e la filosofia dietro ogni drink. In pratica, trasformò un ricettario in un manuale completo e versatile.

  • Presentava cocktail di tutti i tipi, dai grandi classici a quelli esotici, frutto della sua personale esperienza e dei suoi viaggi.

  • Era scritto con uno stile accessibile e coinvolgente: Jerry Thomas non si rivolgeva solo ai professionisti del settore, dunque, ma a chiunque avesse interesse per il mondo dei cocktail.

  • Offriva consigli su come organizzare feste, suggerimenti su come servire le bevande e perfino aneddoti e storie dalla sua esperienza nel mondo del bartending.

Fu un successo immediato ed ebbe un impatto duraturo su tutto il settore. Molte delle ricette presenti sono diventate fondamentali per la miscelazione moderna e sono considerate ancora oggi dei pilastri nel mondo dei cocktail. Insomma, "The Bar-Tender's Guide" è l’eredità di Jerry Thomas impressa su carta e, nel mondo, viene considerato uno dei best bartender book”.

Qual è il cocktail preferito di Jerry Thomas

Se c'è una bevanda che rappresenta l'essenza di Jerry Thomas, è il "Blue Blazer". Ma cos'è esattamente e perché è così emblematico?

Innanzitutto, il "Blue Blazer" è un cocktail, certo, ma è anche un'esperienza visiva e gustativa. La sua preparazione consiste nell’infiammare del whisky e versarlo da una tazza all’altra, creando un arco scintillante di fuoco. Una performance, quindi, che richiede precisione e una certa audacia.

La leggenda vuole che la prima volta che Thomas eseguì questa preparazione in pubblico fosse nella sala da gioco El Dorado di San Francisco; tutti i presenti caddero in un silenzio estasiato, interrotto solo dal ronzio del liquido infiammato che passava da una mug all'altra. Era un momento magico, che rifletteva davvero la personalità di Jerry: audace, innovativo e sempre alla ricerca della perfezione.

Oltre allo spettacolo che garantisce, il Blue Blazer è anche un cocktail dal gusto deciso. Il whisky, con le sue note calde e legnose, si combina con l'acqua bollente e crea un drink riscaldante e avvolgente. E, nonostante l'apparenza pirotecnica, la semplicità degli ingredienti ci parla dell'abilità di Thomas nell’ideare bevande memorabili usando pochi, selezionati componenti.

E così, ogni goccia di Blue Blazer è un omaggio al genio di Jerry Thomas, al suo spirito indomabile e alla sua passione per l'arte del cocktail.