Sorseggiare un Negroni significa immergersi in una tela di color rosso, un dipinto che rievoca passioni ardenti, tramonti italiani e incontri in caffè pittoreschi. Questo cocktail, che cattura l'essenza dello stile di vita italiano, è un viaggio che trascende il semplice atto di bere: è un'esperienza che ci catapulta nelle strade della Firenze degli anni '20.
Ancora oggi, mentre sorseggiamo un cocktail iconico come il Negroni, storia, tradizione e avventura si raccolgono in un solo bicchiere. Ma come si prepara un Negroni? Vediamo insieme tutto ciò che riguarda questo elegante drink.
Il Negroni: storia del Negroni Classico
Firenze, la culla del Rinascimento, non è solo famosa per i suoi capolavori artistici e architettonici, ma anche per essere la patria del Negroni.
Si racconta che, nel 1919, il Conte Camillo Negroni, rientrato in Italia dopo aver vissuto in Inghilterra, avesse sviluppato una predilezione per i cocktail forti. Un giorno, al Caffè Casoni in Via de' Tornabuoni, il Conte chiese al barista Fosco Scarselli di rendere più forte il suo cocktail Americano: voleva qualcosa di nuovo e di audace. Scarselli sostituì la soda con il gin e modificò la guarnizione tradizionale: al posto della fetta di limone optò per una di arancia.
Il cocktail modificato divenne popolare tra gli altri clienti del bar, tanto che iniziarono a chiederlo come "l’Americano del Conte Negroni". Col tempo, la specificazione "del Conte" venne omessa e il cocktail iniziò a essere conosciuto semplicemente come Negroni.
Il successo del Negroni non si limitò al Caffè Casoni. Ben presto, la fama del cocktail si diffuse nell’intera Firenze, per arrivare in tutta Italia. Oggi, il Negroni è amato in tutto il mondo: l'equilibrio tra l'amarezza del Campari, la dolcezza del Vermouth Rosso e la robustezza del gin l’ha reso un classico intramontabile.
Che differenza c’è tra Negroni e Americano?
Entrambi figli della tradizione italiana dei cocktail, il Negroni e l'Americano sono quindi distinti da sfumature che li rendono diversi, ma allo stesso tempo collegati:
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la storia dell'Americano risale alla seconda metà del XIX secolo, quando era conosciuto come "Milano-Torino" per via dei suoi principali ingredienti: il Campari di Milano e il Vermouth di Torino. Ha ottenuto il suo nome attuale grazie alla popolarità tra i turisti americani che si riversavano in Europa all'inizio del XX secolo. Questi visitatori erano alla ricerca di un cocktail che potesse aiutarli a diluire e assimilare i liquori europei più forti, ai quali non erano abituati. L'Americano, con la sua miscela di Campari, Vermouth Rosso e un tocco di soda, offriva una soluzione perfetta. Servito con una fetta di limone, l'Americano è rinfrescante, leggermente amaro, ma bilanciato dalla dolcezza del vermouth.
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Nel Negroni, invece, la sostituzione della soda con il gin ha trasformato completamente il cocktail, dando vita a un drink molto più corposo e robusto. Inoltre, il cambio della fetta di limone con una di arancia gli conferisce un tocco di eleganza e un aroma distintivo.
Il Negroni Sbagliato
La storia del Negroni Sbagliato suscita subito curiosità. Come può uno "sbaglio" dare vita a qualcosa di così delizioso? La differenza tra Negroni e Negroni sbagliato sta solo in un ingrediente. Ma l'origine di questo cocktail è tanto avvincente quanto quella del suo cugino più celebre.
Siamo nella Milano degli anni '70. Nel Bar Basso, un locale storico tra i luoghi di ritrovo preferiti da giornalisti, artisti e designer, lavorava un barista di nome Mirko Stocchetto.
Un giorno, mentre preparava un Negroni per un cliente, Mirko afferrò la bottiglia di spumante invece di quella di gin. Se ne rese conto solo dopo aver completato il drink; ma, invece di scartarlo e ricominciare da capo, decise di offrirlo al cliente, spiegando l'errore.
Sorprendentemente, il cliente lo trovò delizioso! Il mix effervescente dello spumante, combinato con l'amarezza del Campari e la dolcezza del Vermouth, creava una variante rinfrescante e leggera del tradizionale Negroni.
La notizia di questo "Negroni Sbagliato" si diffuse tra i frequentatori del Bar Basso. E il cocktail divenne così un successo inaspettato. La sua leggerezza lo rendeva perfetto come aperitivo, e la sua storia insolita e affascinante attraeva. Con il passare degli anni, il Negroni Sbagliato è diventato un classico a sé, che ha conquistato appassionati in tutto il mondo. È un esempio di come, nei cocktail come nella vita, la perfezione non sia sempre la risposta; spesso, è l'inaspettato che ci regala le esperienze più memorabili.
Quanto è alcolico il Negroni?
Il Negroni, con la sua potenza alcolica, richiede una degustazione consapevole e una comprensione delle sue componenti. Innanzitutto, dobbiamo considerare gli ingredienti base: Campari, Vermouth Rosso e gin.
Ogni ingrediente contribuisce con il proprio contenuto alcolico alla miscela finale:
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il gin può variare nel suo contenuto alcolico, ma in media si attesta intorno al 40%;
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il Campari ha un contenuto alcolico che si aggira intorno al 24%;
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il Vermouth rosso è un vino aromatizzato e può avere una gradazione alcolica che varia tra il 16% e il 18%.
Quando si mescolano queste componenti in parti uguali, il risultato ha una gradazione alcolica che si situa, in media, tra il 24% e il 28%. Tuttavia, il contenuto alcolico effettivo può variare in base alle specifiche marche degli ingredienti utilizzati e alle proporzioni precise con cui vengono combinati.
Qual è più forte: Negroni o Negroni Sbagliato?
L’avrai già capito: nel Negroni Sbagliato il gin (gradazione 40%) è sostituito dallo spumante (gradazione alcolica tra l’11% e il 16%). La sostituzione riduce, quindi, la potenza alcolica del cocktail (che scende al 18-20%), conferendo però un carattere effervescente e una freschezza distintiva.
Considerando puramente la matematica degli ingredienti, dunque, in termini di contenuto alcolico il Negroni Classico risulta essere più potente del Negroni Sbagliato.
Conclusioni
Il Negroni è più di un semplice cocktail; è un pezzo di storia italiana che è sopravvissuto e ha prosperato attraverso il tempo. Sia il Negroni Classico che le sue numerose varianti (a proposito, conosci il Negroni Bianco? Ricetta), sono fondamenti di ogni corso mixology di qualità.
Quindi, la prossima volta che alzi un bicchiere di Negroni, storia e tradizione dovranno essere il tema del tuo brindisi!